La Jornada 14 febbraio 1998 Carri armati, veicoli anfibi e blindati con torrette d'artiglieria.
Hermann Bellinghausen, inviato, La Realidad, Chis., 13 febbraio Ieri ed oggi si è registrato un intenso movimento di veicoli militari con caratteristiche mai viste, fino ad ora, qui, tra Las Margaritas e il torrente Euseba. Questo pomeriggio hanno attraversato La Realidad quattro carri armati d'artiglieria pesante, oltre a veicoli anfibi,mentre ieri sono entrati nella Selva Lacandona, provenienti da Las Margaritas,40 veicoli nuovi: carri anti sommossa, carri armati, equipaggiamenti per intercettazione di radiocomunicazioni e veicoli blindati dotati di torrette d'artiglieria. Sempre oggi, un'incursione in elicottero di Televisión Azteca a La Realidad ha lasciato due persone ferite e la scuola distrutta,oltre a un forte spavento nella popolazione, che a mezzogiorno ha sospeso le proprie attività vedendo scendere il veivolo al centro del villaggio, senza autorizzazione della comunità nè previo avviso. Ieri, la guarnigione militare di Guadalupe Tepeyac si è ampliata con quattro decine di veicoli d'assalto e per il controllo della popolazione civile. Nei diversi villaggi sul tragitto si notava la sorpresa per l'operazione di trasferimento. Coperti di polvere, puntando i fucili e le mitragliatrici, i soldati hanno attraversato la pista, alcuni di loro con maschere di protezione, la maggioranza con il volto rasato e infangato. Chiamavano l'attenzione alcuni carri blindati,provvisti d'equipaggiamento per scavo, tubi forse per lanciare gas, strumenti per l'intercettazione di emissioni radiofoniche, una torretta artigliata e tre paia di assi con ruote piccole e compatte. I carri armati cher sono passati oggi da La Realidad avevano la bocca del cannone scoperta e puntata in avanti; dal tetto si sporgevano soldati che dirigevano le loro mitragliatrici verso il villaggio. Secondo i contadini delle comunità vicine a Guadalupe Tepeyac, i soldati sono arrivati ieri a detto villaggio dicendo che avevano avuto "una disgrazia", per cui hanno sollecitato lenzuola al personale medico. Non ostante l'effettuazione di un operazione di elicotteri, i contadini della regione in nessun caso hanno potuto confermare che ci fosse stato un incidente. Ieri ha sorvolato La Realidad a bassa quota un grande aereo bimotore, di rastrellamento, e ieri e oggi ci sono stati elicotteri sulle case. L'elicottero sul tetto. Il peggior spavento da molti giorni,comunque, lo hanno avuto gli abitanti di La Realidad questo pomeriggio, vedendo che scendeva nel centro un grande elicottero bianco. I lavoratori nei campi sono corsi verso il villaggio. Sulla strada, la signora Berta si fece male seriamente a un piede e più tardi dovette ricorrere alle cure. L'elicottero ha tagliato in due il tronco di un guayabo vicino al pollaio comunitario. Si trattava dell'equipe del programma Hablemos claro, con la sua conduttrice Lolita de la Vegain testa. Gli indigeni, che si sono riuniti in varie centinaia intorno all'aerostato, in aspettativa e in silenzio hanno deciso in fine di chiedere ai visitanti di abbandonare immediatamente La Realidad. A nome dei contadini,un uomo ha chiesto ai giornalisti di consegare il filmato realizzato nella discesa, e mentre la comunità deliberava, il signor Raquel Tino Cervantes, aiutante di produzione dell' equipe televisiva, chiese che gli fossero restituite le loro identificazioni. Un altro contadino spiego' loro che lo avrebbero fatto in seguito. Prima avrebbero indagato chi fossero e perchè erano arrivati così nel cuore di La Realidad. Lo spavento della gente iniziò a convertirsi in rabbia. "Andatevene" disse una ragazza. Iniziarono ad alzare la voce; i passeggeri dell'elicottero cessarono di insistere, chiusero le porte. Le eliche iniziarono a girare e il veivolo guadagno' altezza, non in direzione verticale, come sarebbe normale, ma raso terra in direzione delle case. Passando sulla scuola, vicino alla grande ceiba, i tetti di lamiera cedettero e iniziarono a volare lamiere e assi di legno; le signore correvano impaurite proteggendo i loro bambini. José Alfredo Rodríguez, di 5 anni, ricevette un colpo di lamiera sulla testa, che gli produsse una ferita profonda, lo fece sanguinare e quasi perdere conoscenza. Sebastián,giovane padre di La Realidad, si grattava la testa quando diceva con una certa desolazione: "Non c'è più la scuola", e guardava, con il volto ancora pallido, l'elicottero che si allontanava verso Comitán o Tuxtla Gutiérrez.
La Jornada 16 febbraio 1998 Più posti di blocco e controlli più severi nella zona di conflitto
Hermann Bellinghausen, inviato, Guadalupe Tepeyac, Chiapa., 15 febbraio Più passano i giorni e più aumentano i posti di blocco militari nella zona di conflitto che sono diventati più frequenti, esigenti e prolungati. Invocando la Legge Federale sulle Armi di Fuoco ed Esplosivi, gli effettivi della Sedena appostati nella periferia del vecchio Aguascalienes, oggi accampamento militare, cercano fra i vestiti, i fogli, addirittura guardano il contenuto delle borse delle persone che fermano inoltre non vogliono essere fotografati senza autorizzazione. Tale è stato il caso di questo inviato a mezzogiorno di oggi. Facendomi appoggiare le mani sopra la carrozzeria del veicolo, un soldato con un fucile a tracolla ha realizzato una perquisizione corporale accurata. Mentre, un altro soldato prendeva nota, un altro mi puntava con una macchina fotografica e dieci altri circondavano il luogo, di guardia. Il soldato che mi perquisì volle che mostrassi il contenuto delle mie borse e mi sollevò persino il berretto per vedere cosa portavo in testa. Poca cosa, in verità. Inoltre chiese di vedere il mio bagaglio facendoglielo vedere pezzo per pezzo. Passò in rivista medicine, pantaloni, lattine, calzini. Al fondo del mio bagaglio apparì una moneta di 10 centavos, che anche mostrai con sua soddisfazione. In altre occasioni, i militari controllano il motore del veicolo, la cassa degli strumenti e sotto il telaio, in cerca di armi di fuoco e esplosivi. Oggi non cercarono in nessuna di queste parti, ma fra i miei libri e quaderni. Dovetti mostrare loro l'amaca, il sapone e una borsa di patate fritte, così come le chiavi e un rotolo di carta igienica. Non si interessarono neppure di aprire il cassettino della macchina, posto dove cercano sempre armi, quelli che le cercano. Quello della macchina fotografica, come c'era da aspettarsi, mi fotografò varie volte con la sua Nikon; essendo il capitano, era quello di maggiore rango. Il primo soldato chiese la mia provenienza, e la mia destinazione e altri dati che il suo accompagnatore annotava in un quaderno a quadretti. Quindici minuti esatti, e una polvere che portò l'aria di febbraio finì per cancellare il posto militare, all'altezza della pista di atterraggio. Faceva caldo e la domenica era sommersa nell'immobilità della pigrizia. Questo inviato è in condizioni di affermare che, in più di quattro anni di viaggi nella "zona di conflitto", mai prima aveva ricevuto un trattamento simile da parte dei soldati. Intensa vigilanza migratoria In attesa dell'annunciato arrivo della Commissione di Osservazione che viene dall'Europa, l'Instituto Nazionale di Immigrazione ha incrementato i pattugliamenti nelle strade che conducono verso Comitán, Ocosingo e Los Altos. A Las Margaritas, per la prima volta in molti mesi, oggi è cambiato il personale che ferma i veicoli all'altezza dell'ejido Zaragoza. Nella città di San Cristóbal de Las Casas si è proseguito oggi nell'operazione speciale, che consiste nell'arrestare i turisti (che in Jovel sono centinaia) per chiedere loro i passaporti. Vigilanza simile è stata effettuata in altre città meno turistiche come Comitán, Las Margaritas e Ocosingo, di fronte alla sorpresa o all'indifferenza degli abitanti, e al frequente disgusto dei turisti. tradotto da Consolato Ribelle del Messico.