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SECONDO INCONTRO INTERCONTINENTALE PER L'UMANITÀ E CONTRO IL NEOLIBERISMO

28 luglio 1997
Sintesi degli argomenti discussi al Tavolo 1c
ECONOMIA ALTERNATIVA (MADRID - CSO EL LABORATORIO)

Nella mattinata c'è stata la presentazione dei componenti del gruppo di lavoro.
Il tavolo di discussione comprende 47 persone di 14 nazionalità diverse: Italia, Francia, Messico, Camerun, Australia, Germania, Spagna, Euskadi, Marocco, Svezia, Belgio, Cile, Argentina, Svizzera, singoli o appartenenti a varie realtà di lotta, che vanno dal sindacalismo di base all'associazionismo, dall'autogestione degli spazi occupati alla teologia della liberazione, dall'anarchismo al commercio equo e solidale.
La discussione si sviluppa in quattro lingue, spagnolo, inglese, francese e italiano.
Si lavorerà sul concetto globale di economia alternativa (scambio di esperienze, proposte di lotta, possibilità di creare un coordinamento delle lotte contro il neoliberismo, ecc ).
Si decide che durante la sessione pomeridiana si parlerà delle esperienze di lotta di ognuno, per fornire una base al dibattito, che avrà spazio nei giorni seguenti.
Gli argomenti affrontati nel pomeriggio sono:

1) Un'esperienza di cooperazione internazionale per la economia popolare autogestita in Nicaragua, che impegna ca. 20.000 famiglie nicaraguensi, gruppi di lavoratori che formano cooperative per la produzione di caffe', riso, banane e altri prodotti, ed associazioni che si occupano dello sviluppo del commercio con l'estero.
Si tratta di una economia popolare associazionistica autogestita, che nasce dal basso, dalla società civile.
In Nicaragua ci sono 8.000.000 di ettari di terreno coltivabile; dopo la rivoluzione sandinista 4.000.000 di ettari di terreno sono stati ripartiti tra famiglie di contadini, imprese associative e cooperative agricole.
Quando è andata al governo Violeta Chamorro molte imprese dello stato sono state privatizzate. In parte i lavoratori sono riusciti a rilevarle, per combattere il capitalismo sul suo terreno (proprietà, aspetti imprenditoriali).
Il popolo ha una lunga esperienza di gestione del rapporto con la terra, non mirata al guadagno, ma con una maggiore considerazione dell'aspetto sociale. Si è creata così un'economia autogestita per soddisfare le necessità di base delle persone e combattere tutte le forme di esclusione sociale. Tramite l'autogestione si riesce così a non mercificare la mano d'opera (i lavoratori diventano padroni dell'impresa). Il rapporto con il mercato non è rifiutato, ma gestito con metodi diversi. Mediante la nascita di una rete di cooperative i lavoratori hanno creato una propria banca e una università. Un tentativo che è in atto è quello di porre un contatto diretto, senza intermediari, tra i produttori nicaraguensi e i consumatori europei.
Queste autogestioni sono nate come risultato dei problemi dovuti al taglio delle spese sociali.
All'interno di queste realtà si ripropongono però dinamiche di tipo capitalista come una forte differenza salariale tra i diversi livelli di lavoratori.

2) La Banca del Tempo francese.
Si occupa dello scambio di ore di lavoro manuale ed intellettuale tra i soci. Il valore del servizio è relativo e deciso volta per volta, svincolato dal valore del denaro.
Le decisioni si prendono per assemblea generale, non ci sono presidente, tesoriere o consiglieri che mantengono il potere, ma ad ogni assemblea i ruoli vengono cambiati. Ogni tre mesi si stampa un bollettino con le richieste dei soci. I soci si contattano direttamente ed effettuano gli scambi secondo due criteri diversi: a) creare un'economia alternativa;
b) altri soci effettuano solo uno scambio di servizi senza dare una precisa valutazione politica alla cosa.
Un limite di questa esperienza è che non è possibile costruire macchinari, che d'altra parte non possono nemmeno essere comperati perchè ciò comporterebbe l'utilizzo di denaro. Non è possibile scambiare tutto quello che si produce con ciò di cui si necessita.

3) Esperienze di autogestione ed occupazione a Madrid.
L'occupazione del 'Laboratoriò di Madrid è nata dopo lo sgombero del centro sociale 'La Guindalerà, che ha comportato l'arresto di 160 persone, cosa che ha contribuito ad ampliare il movimento anche in periferia.
All'interno del Laboratorio sono presenti delle esperienze di autoreddito che comprendono: un bar, un negozio di prodotti di seconda mano, una sala da the', una mensa autogestita.
Si riescono a finanziare le attività del centro come i collettivi politici, casse di resistenza per pagare gli avvocati a dimostrazione che ci si può autorganizzare a dispetto del potere.
Le rivendicazioni che portano alle esperienze di occupazione sono il diritto al tetto, il diritto al lavoro autogestito, la possibilità di avere spazi per svolgere attività culturali.

4) No-Profit (Italia)
La situazione italiana comprende cooperative, centri sociali, organizzazioni per il commercio equo e solidale, banche etiche, associazioni di volontariato. Alcune di queste operano con criteri imprenditoriali, altre sono positive ma vengono strumentalizzate per sopperire alle carenze statali diventando un surrogato dello stato sociale.
Il problema da risolvere è unire queste diverse realtà per evitare una frantumazione sociale ed una perdita di forze e di tempo.

5)Debito estero e controllo economico in Camerun Gli effetti negativi del neoliberismo in Camerun hanno colpito sopratutto gli strati sociali più poveri della popolazione con gravi carenze nel settore dell'educazione, della sanità, del mondo del lavoro. Questa situazione è provocata dal grave debito estero, che assorbe la gran parte delle entrate dello stato.
Ci sono progetti di una ong locale che riguardano:
a) l'educazione, mobilitando giovani laureati disoccupati b) la sanità, facendo opera di informazione e prevenzione delle malattie, soprattutto quelle trasmesse per via sessuale.
c) il lavoro, mediante l'istituzione di corsi di preparazione professionale, e cercando di creare le condizioni per una diminuzione dell'orario di lavoro, pur garantendo un salario minimo per tutti.

Kollettivo Estrella Roja - Cesena
collettivo Chiapas Rimini


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