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SECONDO INCONTRO INTERCONTINENTALE PER L'UMANITÀ E CONTRO IL NEOLIBERISMO


 
TEMA : LA FORMAZIONE DEGLI AGENTI EDUCATIVI


Sottotema :
educazione formale
educazione informale
 

ASPETTI GENERALI

Il sistema educativo mondiale, che il neoliberismo stà imponendo a livello mondiale per i suoi interessi ideologici e politico-economici, non racchiude nei suoi contenuti tecnici e umanistici il processo storico sociale dei nostri popoli e le sue necessità di sviluppo sociale, economico, educativo e ancor meno la sua identità culturale e linguistica.

Nei suoi aspetti formali e istituzionalizzati il sistema educativo presenta strutture autoritarie, che impediscono la partecipazione delle famiglie e delle comunità nel processo educativo, delineate specificatamente per sviluppare contenuti educativi che rafforzano il patriarcato, le discriminazioni culturali e linguistiche e promuovono l' individualismo egoista e la scabrosa competizione.

Questi contenuti sono parte del sistema educativo già dalla formazione delle risorse umane responsabili di impartirle, così come anche nei programmi ufficiali che si stendono nelle istituzioni educative a livello elementare, medio e superiore.

A questa situazione si aggiunge un indebolimento sistematico, sottile o sfacciato, della scuola pubblica attraverso la diminuzione delle spese destinate alle infrastrutture e alle risorse didattiche, così come nei tagli ai programmi artistici, culturali e di sviluppo personale, e al salario dei docenti.
Tutto questo implica un chiaro proposito di privatizzazione che si evidenzia nella promozione e nel rafforzamento della scuola privata, anche con risorse statali, favorendo l' investimento privato nell' educazione come un affare in più al servizio degli interessi del neoliberismo.

A sua volta, nel processo di socializzazione si inculcano in forma manifesta o subdola, "valori", "ruoli", stereotipi" e "informazioni" che presentano come unicamente valida la falsa concezione neoliberista della vita e della società, adattandoli secondo i loro interessi produttivistici e consumistici. Inoltre, implicano una forma di concepire sé e di affrontare le relazioni con le persone, le cose e la natura, tutto ciò attraverso i canali più svariati i canali di socializzazione come sono le famiglie, i gruppi sociali e istituzionali, utilizzando massicciamente i mezzi di comunicazione sociale sotto la gestione pubblica o privata.

Le conseguenze di ciò si traducono in un maggior grado di oppressione, di spoliazione e di prostrazione nei riguardi di popoli e culture, di discriminazione e di sottovalutazione della donna e dei suoi diritti, nel maltrattamento dei bambini e degli adolescenti, nell' istituzionalizzazione degli anziani e degli infermi, nella reclusione degli anticonformisti e nell' esclusione e nello sterminio della diversità.

Dinanzi a questa realtà è necessario che ogni popolo, per sé stesso o in coordinamento orizzontale e solidale con altri, elabori e sviluppi a partire dalla sua propria concezione, realtà ed esperienza , tanto a livello generale che nel campo educativo in particolare, progetti e azioni di resistenza e di lotta.

Per avanzare nello sviluppo di questi progetti e di queste azioni, consideriamo utili le seguenti prospettive di lavoro.

a livello di educazione formale :

* Cambiamento dei contenuti tecnici e umanistici del sistema educativo ufficiale, adeguandoli a la realtà e alle necessità individuali e collettive dei popoli e delle culture, riscattando e rivalorizzando la propria storia, organizzazione sociali, tradizioni e lingue, nel contesto di un processo di creazione e diffusione dei saperi, incorporando trasversalmente e a tutti i livelli e discipline la focalizzazione di genere.

* Esercitare controllo sociale da parte della società civile sopra i contenuti e lo sviluppo dei programmi di educazione pubblica e privata, con l' obiettivo di assicurare il pieno esercizio del diritto all' istruzione e l' accesso alla scuola per tutti i popoli e persone e evitare qualsiasi tipo di discriminazione di genere, etnica, culturale, linguistica, sociale, politica, ideologica e religiosa.

* Difesa della scuola pubblica come agente fondamentale nella promozione e nella protezione degli interessi e dei bisogni individuali e collettivi delle persone, dei popoli e delle culture, e come agente responsabile della supervisione dei contenuti dei programmi didattici della scuola privata.

* Lotta contro la privatizzazione dell' istruzione in generale, e in specifico contro qualsiasi tipo di sovvenzione statale alla scuola pubblica.

* Riconoscimento delle famiglie, delle comunità, del vicinato e dello stesso studente come agenti educativi fondamentali all' interno del processo formativo, come meccanismo di partecipazione della società civile nella fase decisionale e nella gestione amministrativa della formazione nei differenti livelli del sistema. A livello di padre e madre, ottenere la loro incorporazione ufficiale, con piene attribuzioni e responsabilità tanto nel processo formativo che nella gestione amministrativa.

* Necessità di rivalorizzare e contestualizzare le pratiche d' insegnamento come elementi fondamentali nella formazione dei quadri necessari per promuovere e impiantare processi formativi autogestionari all' interno dei Centri Educativi nella prospettiva di fomentare e sviluppare la partecipazione individuale e collettiva degli studenti alla realtà educativa, comunitaria e prepararli all' autogestione sociale.

A livello di educazione informale :

* Utilizzare gli spazi di programma nei differenti mezzi di comunicazione e crearne nuovi, come strumenti che diano la possibilità di cambiare ruoli e stereotipi prodotti da qualsiasi genere di discriminazione.

* Generare spazi, progetti, programmi alternativi, che, partendo dalla società civile, dalle comunità, dai collettivi, dalle organizzazioni non governative e di sviluppo sociale, contrastino gli effetti del neoliberismo nel sistema formativo ufficiale.

* Creare a partire dai propri agenti educativi ( genitori, maestri, comunità, popoli indigeni, vicini, ecc...) progetti autogestiti e lottare per il loro riconoscimento ufficiale, in virtù della difesa del proprio diritto e come meccanismo di sicurezza per evitare l' isolamento, la clandestinità e la discriminazione dei beneficiari riguardo la parificazione con il sistema ufficiale al livello che gli corrisponde.

* Creare forme di comunicazione alternative o educarsi con quelle che favoriscono un istruzione non autoritaria come momento di educazione e di trasformazione dei valori, ruoli e stereotipi dati dal neoliberismo.

* Evitare che nell' esercizio della solidarietà si mascherino e si nascondino forme di paternalismo e assistenzialismo, che denotano una attitudine alla discriminazione e alla sottovalutazione nei riguardi dei popoli e delle culture, affinché si ottenga una interrelazione egualitaria e includente nella lotta contro il neoliberismo e per l' umanità .



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