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BLOCCO 3 LE LOTTE PER LA CULTURA; L'EDUCAZIONE E L'INFORMAZIONE 1. E gli indios? - 500 anni di lotta e speranza -. (Guillermo Michel - Gruppo "Rosario Castellanos"- Messico - misg5796@cueyatl.uam.mx) Sintesi: Con questo lavoro pretendo dimostrare che la lotta dei popoli indigeni messicani degli ultimi 500 anni costituisce non solo il paradigma delle attuali battaglie contro il neoliberismo, ma che è parte integrante di esse. Infatti gli indios siamo noi e la loro dignità, per la cui difesa si sono alzati in armi in Chiapas, è anche la ragione della nostra esistenza. Di conseguenza è nostro compito scoprire che "il rispetto dei diritti degli indigeni è la pace". Pace violata sistematicamente dalla guerra di bassa intensità che stiamo vivenso in Messico. 2. Verso dove andiamo? L'educazione è un cammino da compiere... . (Pilar Castaño - ecg@virtualsw.es) Il flusso e riflusso delle migrazioni umane è stato una costante nell'evoluzione e nella sucessiva costituzione delle diverse società. Una delle sue caratteristiche principali è stata la pluralità etica, linguistica, culturale, sociale che i gruppi di immigrati hanno apportato alle società sviluppate. Gli esseri umani scappano dalla fame e dalla morte per cercare la loro terra promessa in cui vivere, sognare, e formare una famiglia. Una volta giunti in questi posti per loro "nuovi", sconosciuti dalla "loro nuova casa", la lotta per l'integrazione e la partecipazione diventa per loro una priorità. L'obiettivo principale di questo contributo è quello di portare avanti la figura dell'immigrato come nuovo individuo di questa nuova società, in cui l'educazione è chiamata a svolgere un ruolo decisivo nella formazione delle donne e dgli uomini che affronteranno le sfide che il mondo che sta per venire porrà loro. 3. La resistenza dell'arte e l'arte della resistenza. (Patrixia Lara Escárgega). Sintesi: La cultura è ciò che si fa e ciò che non si fa, ciò che si vede e ciò che non si vede. È il modo di essere, vivere, convivere e condividere, prodotto della relazione armonica con la natura e con gli altri uomini e donne. Si alimenta nella vita di comunità, è il lavoro impengato, il lavoro come servizio, in cui si accettano cariche per essere servitori, comandare obbedendo, è una forma di rapportarsi e di valutare le cose che ci circondano, conoscere il loro valore, è sapere che la natura e che tutto ciò che si fa è qualcosa di sacro che viene dall'al di là. Si esprime nelle feste, nei balli, nel cibo, nella musica, nell'arte, negli indumenti, nei manufatti, nella lingua, negli incontri, quando tace l'avarizia, quando si calma la volontà, quando il mondo si manifesta come rappresentazione, e per questo è bello e si sottrae alla lotta per l'esistenza, è il mondo dell'arte. Ma non è solo questo; la cultura è tutto il senso della vita. Da lì sorge la sua utilità e la sua ricchezza, perché sa dare e ricevere. 4. Da Alma-Ata a Moisés Gandhi. (Primo Foro di Promotori di Salute, Moises Gandhi, Regione Autonoma Tzoz Choj, Chiapas) Sintesi: Correva l'anno 1978 in un clima di Guerra Fredda. I cosiddetti paesi industrializzati difendevano la bandiera del benessere in un periodo di distensione, mentre rifiorivano i paesi non allineati. Fu in novembre quando i delegati di 134 paesi si riunirono una città dell'allora URSS, Alma-Ata, per la realizzazione di una conferenza sulla salute che si concluderà con la nota "Dichirazione de Alma-Ata" con lo slogan "Salute per tutti nell'anno 2000" e con la strategia "La Attenzione Primaria per la Salute" (APS). 5. Circolo Culturale Indipendente "Brandale - Laboratorio". (via Forni, 4 rosso, 17100 Savona, Italia) Sintesi: Crediamo che sia utile comparare anche le esperienze dirette, per questo vi proponiamo in modo sintetico la nostra: cento iniziative realizzate in due anni in una piccola città di settantamila abitanti. Abbiamo lavorato su tre linee di intervento: verso i giovani artisti, con i quali abbiamo organizzato esposizioni, concerti e spettacoli, verso le persone che subiscono persecuzioni psichiatriche, con le quali lavoriamo direttamente, verso la conoscenza personale con il metodo del Teatro dell'Oppresso. Avvertiamo la mancanza di dibattito e di collegamento in cui si trovano coloro che impiegano l'espressione artistica e la riflessione culturale come mezzo di resistenza e di liberazione. 6. Attenzione ai padrini dell'"informazione" (Radio Klara, Valencia, Estado Español) Sintesi: I pericoli legati alla manipolazione dell'informazione "da sinistra" ed altre pratiche corrotte che impediscono una vera conoscenza delle lotte e delle realtà di cui sappiamo molto poco. Sottolineando il ruolo delle religioni e delle organizzazioni politiche che influenzano sia le lotte che le informazioni/propaganda che le descrivono. 8. Guarda il canale dei popoli! (Ole Fjord Larsen, Danimarca - Peoples@post4.tele.dk) Sintesi: Una rete mondiale di stazioni internet, canali satellitari e stazioni radio per rompere il monopolio nei media delle corporazioni trasnazionali. 9. Una scuola per il Chiapas. (Mexico Peace - mexicopeace@igc.org) Sintesi: Aiuta a costruire un istituto di scuola secondaria bilingue e popolare in territorio zapatista! 10. Nuova Arma di Liberazione Zapatista! (Peter Brown) Sintesi: A causa della pesante pressione militare e politica, gli indigei del Chiapas stanno sviluppando una potente arma. Questi indigeni del Chiapas stanno costruendo scuole dalle montagne coperte di nebbia fino alle brumose foreste. 11. Cause e destino dei mezzi di comunicazione come strumenti per la costruzione di una cultura politica. (Juan Anzaldo, Meneses, Ce-Acatl, A.C. - ceacatl@laneta.apc.org) Sintesi: I progetti sociali di comunicazione ed informazione hanno incontrato diverse difficoltà e problemi nella loro realizzazione. Esistono cause esterne, come la mancanza di spazi di libera espressione, le vecchie e limitate legislazioni in materia, una politica pubblica fatta di inganni e disinteresse dei governi e degli impresari che impediscono un uso sociale dei media, la mancanza di interesse da parte della popolazione stessa per questi progetti. Tra le cause interne c'è da rilevare la mancanza di capacità tecnica, di risorse economiche e di strategie di autosostentamento e, fondamentalmente, sembra esserci una grave carenza di capacità politica per condividere e potenziare gli sforzi, le conoscenze e i risultati. Essendo i mezzi di comunicazione elementi chiave nella creazione di una nuova cultura politica rimane ancora molto da fare nella costruzione di una nuova cultura partecipativa, cementata nella fiducia e nella sicurezza piena di un bene comune. 12. Radio Città. Dichiarazione di intenti. (Gruppo di Radio Città, Pescara, Italia) Sintesi: Radio Città è una stazione radiofonica indipendente. Attualmente, per motivi tecnici e giuridici, Radio Città è inevitabilmente organizzata come società di capitali perché fu necessario acquistare una radio già esistente. Gli otto soci fondatori si sono impegnati sin dall'inizio a non perseguire nessun fine di lucro nemmeno con il fine di influenzare le scelte editoriali. 13. Contributo all'arte di resistere in Sardegna. (Antonella Sanna, Luca Secchi, Corrado Lichera, Massimo Melis, Alessandro Capra) Sintesi: La nostra isola, la Sardegna, ha superato con il tempo tante invasioni... L'ultima è quella del neoliberismo... L'ideologia che sostiene la globalizzazione neoliberista rilega l'arte a strumento di pura soddisfazione estetica e cerca ti privarla di un messaggio politico antagonosta... La cultura deve essere uno strumento attraverso il quale gli oppressi, gli sfruttati, gli emarginati e tutti coloro che non si riconoscono nel modello e nei valori della classe dominante possano arrivare a salvare la propria condizione... Per questo vi proponiamo la creazione di una rete di scambio che permetta ai gruppi artistici di poter viaggiare nei diversi posti e mostrare la loro esperienza di lotta. 14. Verso una rete più equilibrata e una soluzione al sovraccarico di informazioni attraverso lo sviluppo di sistemi di recupero di informazioni centrati sull'utilizzatore. (Stefan Wray - stefanwray@mail.utexas.edu) Sintesi: Molti di quelli che noi percepiamo come problemi politici associati alla Rete possono essere addebitati a problemi tecnici e di software. Una critica comune che si fa alla Rete, relativa alle relazioni di potere che sorgono nella raccolta, organizzazione e distribuzione di informazione, è che ci sono dei guardiani che controllano tipi e quantità di informazioni. D'altra parte assistiamo ad un fenomeno di sovraccarico di informazioni. Al momento, le informazioni provenienti da servizi su Internet sono ampiamente controllati da parte degli emittenti e meno da parte di chi ne usufruisce. I progressi nei programmi di ricerca aumenterà le capacità di controllo dell'utilizzatore e la quantità e il tipo di informazione che riceve via posta elettronica. Ciò diminuirà la centralità e il potere di chi tramette ed è quindi uno degli innumerevoli passi necessari per rendere la rete più equilibrata. BLOCCO 4 LA LOTTA CONTRO IL PATRIARCATO 1. Intorno tutto è mercato. (Amici del Chiapas, Trento, bernard@pass.dnet.it) Sintesi: è un testo molto corto che parla di neoliberismo, sistema patriarcale e zapatismo, pone anche il problema di utilizzare un linguaggio che non sia tipico del "parlare politico". 2. Le donne e il lavoro domestico, possibilità di un cambiamento. (Laura Disilvestro, Milano, Franco.Romano'@galactica.it) Sintesi: Nel contesto dell'emancipazione raggiunta da molte donne occidentali la discriminazione basata sul genere passa per il lavoro domestico, oggi compito riservato ancora al genere femminile. Ciò rende l'uguaglianza precaria. Ipotesi di cambiamento: considerarlo come una risorsa nazionale, come lavoro atipico, scambiarlo al di fuori delle leggi del mercato, condividerlo con il genere maschile. 3. La donna curda in Kurdistan. (Servin H. Yucetepe, E.R.N.K., Fronte di Liberazione Nazionale del Kurdistan) Sintesi: Per capire l'esperienza delle donne curde è necessario conoscere qualcosa sul ruolo che essa svolge nella cultura curda. La donna curda ha fama di disporre di una certa libertà perché non porta il velo e perche svolge un ruolo attivo nella politica e nella vita sociale. Ciò è vero se la si paragona alle donne della maggior parte dei paesi del Medio Oriente, tuttavia c'è un detto in curdo che dice: "tutto quello che fa la donna è vergognoso" e molte donne mi hanno raccontato che questo sentimento di vergogna le accompagna sin dall'infanzia. 4. Conseguenze dell'applicazine dei criteri di convergenza imposti dal Trattato di Maastricht nella situazione delle donne spagnole. (Donne Divergenti) Sintesi: La situazione della donna in Spagna, in quanto a condizini di lavoro e dipendenza economica, lontano dal migliorare secondo il desiderio e gli sforzi delle donne, sta subendo una forte degradazione come conseguenza della crescita della disoccupazione, della diminuzione del costo del lavoro e dei tagli alla spesa pubblica. L'applicazione dei criteri di Maastricht in tutta Europa rappresenta un peggioramento delle condizioni di vita dei settori della popolazione maggiormente precarizzati. Nel caso delle donne queste misure rappresentano un freno alla lotta per l'emancipazione economica e per la rottura della tradizionale e discriminatoria divisione del lavoro. Gli ideologhi del capitale, nell'attuale fase di concentrazione e smantellamento dei servizi pubblici contano con il lavoro femminile casalingo gratuito per mantenere il necessario equilibrio sociale e benessere minimo di tutta la popolazione. 5. Intervento presentato dalla delegazione dell'EZLN sulla lotta delle donne zapatiste. (Compagna Dalia e compagno Felipe. Basi d'appoggio dell'Esrcito Zapatista di Liberazione Nazionale) Sintesi Vi parlerò un po' di noi donne basi d'appoggio dell'EZLN... . |