archives of global protests | www.agp.org
BLOCCO 5 LE LOTTE PER LA TERRA E L'ECOLOGIA 1. Reclamando le nostre vite. (Paul Gravett, Greenpeace, Regno Unito, paullondonaa.demon.co.uk) Sintesi: 1. Introduzione 2. Greenpeace (Londra). Chi siamo e come ci difendiamo. 3.Terra. Un'analisi della proprietà e lo sfruttamento della terra in Gran Bretagna. 4. Cibo. Come la moderna industria alimentare saccheggia il nostro pianeta. 5. The Comeupance. La minaccia alla nostra salute proveniebte dalle coltivazioni moderne. 6. McDonald's e McLibel. Come delle enormi corporazioni hanno tentato di censurare le critiche. 7. Ecologia rivoluzionaria. Le convinzioni che stanno alla base della nostra lotta per salvare il mondo. 8. Una lista di alcuni dei gruppi menzionati e di altri con cui potete mettervi in contatto. 2. Presentazione dell' ASCI. (Associazione di Solidarietà per la Campagna Italiana, renza@inrete.it) 3. Liberazione nazionale e crisi socioecologica del Paese Valenciano. (Ext. de Benaguasil, basseta@dirac.es) Sintesi: Un'analisi critica della costituzione spagnola e dei conflitti socioecologici del Paese Valenziano e del Pianeta Terra ci mostra i gravi deficit democratici di un sistema di vita neoliberista che opprime i popoli, distrugge la natura, le lingue e le culture non statali, in un intento di mercantilizzazione, uniformizzazione e di legittimazione sotto un' apparenza di democrazia che impone il sistema come l'unico possibile modo di vita. 4. Brevettare la Vita. (Coordinadora Ecologista Cántabra, fondocantabria@quercus.es) Sintesi: Le aspettative di affari e potere create dalle nuove biotecnologie in questi ultimi anni ha portato il capitale trasnazionale a reclamare diritti di sfruttamento esclusivo sulle basi stesse della vita. Il Trattato di Libero Commercio esige che per l'anno 2000 tutti i paesi abbiano approvato una legislazione sui brevetti biotecnologoci. Ciò implica la spoliazione della diversità biologica, inclusa quella umana, delle regioni più povere del mondo e l'appropriazione da parte del capitale trasnazionale dei beni naturali che costituiscono la base dell'alimentazione, della salute e della vita del nostro piccolo e malridotto pianeta. 5. Consumo ecologico: oltre la società dei consumi. (Albert Ferré, Món Verd) Sintesi: Il consumo ecologico è qualcosa di più dello scambio di alcuni prodotti per altri più sani per il nostro corpo e per l'ambiente naturale che ci circonda. In realtà è il risultato di modifiche sostanziali di valori ed atteggiamenti nei confronti degli esseri viventi e del pianeta e, per tanto, permette di sviluppare un nuovo modello di produzione e di consumo a partire da una concezione integrale della scienza, dell'economia, della natura e di una nuva filosofia di vita. 6. Manipolazione genetica e alimenti trasgenetici. (Albert Ferré, da Germinal, Cooperativa di Consumo di Prodotti Eco-Biologici) Sintesi: La manipolazione genetica e l'apparizione di alimenti trasgenetici implica delle conseguenze su differenti aspetti: salute, ambiente, economia, relazioni sociali ed internazionali, ecc. L'autore ritiene necessario elaborare uno studio degli interessi che spingono l'industria chimica e farmaceutica a sviluppare queste nuove tecniche e questi nuovi prodotti. I rischi e le conseguenze per la vita del pianeta e per gli effetti di questa politica nelle economie agrarie nei paesi del cosiddetto Terzo Mondo. Al contempo propone una serie di azioni da realizzarsi per combattere questa politica. 7. La lotta per la terra e per tutto quello che riguarda i produttori rurali. (Comité Civil de Diálogo "Jacinto Canek" di Guadalajara, Messico) Sintesi: Anche se l'EZLN ha riattivato le menti, le forze e le organizzazioni sociali che si trovavano disperse in giro per il Messico, le esperienze previe al 1994 fanno anch'esse parte di quella lotta per esistere e resistere al neolibersmo oppressore. 8. Vivere l'ecologia come forma di resistenza. (Mattias Talja, Robert Kalmár, da YA BASTA, Goteborg, Svezia) Sintesi: Il modo di vivere è un atto politico. Per affrontare il neoliberismo/capitalismo pensiamo che sia necessario decapitalizzare noi stessi/e, rifiutare il mito della crescita economica eterna, nella nostra vita quotidiana. A partire dalle esperienze in tutti i paesi qui presenti ci piacerebbe avviare una discussione su: -Come procurarsi la terra e le risorse per una vita alternativa. - Srategie per procurarsi la terra: occupazione violenta, pacifica, acquisto, ecc. - Come possiamo integrare le nostre lotte? Difficoltà/possibilità: è possibile costruire una rete di oasi nel deserto neoliberista? Forse anche una rete di produttori alimentari? 9. L'Istmo di Tehuantepec: frontiera della sovranità nazionale (Ana Esther Ceceña) Sintesi: Il primo gennaio del 1994, giorno di entrata in vigore del Trattato di Libero Commercio dell'America del Nord che doveva fornire al Messico i frutti del progresso, una voce indigena si è alzata parlando di sovranità, di patria, di dignità. Tre anni più tardi, con il compiaciuto entusiasmo del governo, si costituisce in tempi rapidissimi un progetto che attenta alla sovranità nazionale e che i suoi promotori chiamano Programma di Sviluppo Integrale dell'Istmo di Tehuantepec. 10. Dalla "S.O.S.tenibilità" all'autogestione. (Il sostenibile si autogestisce). (Pepe.A., Barcellona) Sintesi: In questo intervento si mette in discussione il concetto di sostenibilità che va associato indissolubilmente al concetto di autogestione. Queste conclusioni si basano sull'analisi degli ecosistemi viventi e delle forme in cui la vita si organizza e che si appoggiano a strutture a rete e in relazioni di cooperazione e reciclaggio per riuscire a perdurare nel tempo. Tutto il contrario dell'ideologia neoliberista che si basa sul controllo centralizzato, sul consumo incosciente e sullo sfruttamento delle risorse naturali e umane che distrugge l'ambiente circostante e quello lontano. Come risposta a tutto questo contrapponiamo la strategia di costruire ecosistemi sociali sostenibili ed autogestiti che si organizzino in reti planetarie di scambio di informazioni per trasformare da dentro la dinamica mondiale in cui viviamo ed avviarla verso una sostenibilità globale. 11. Proposta per un'occupazione di massa dell'ambiente rurale. Sintesi: Quarant'anni fa l'80%della popolazione viveva nell'ambiente rurale, soprattutto durante gli anni cinqunta e sessanta è cambiato tutto in modo drastico, principalmente per lo sviluppo esagerato e sproporzionato delle città a scapito della vita in campagna. In quegl'anni la vita nelle zone rurali, soprattutto in quelle montane, era di un'autosufficienza quasi assoluta, in cui le persone vivevano a stretto contatto con la natura, approfittando, senza sfruttarle, delle risorse che essa offriva loro. Con l'industrializzazione molte zone rurali sono rimaste deserte, paesi e villaggi colmi di storia, cultura e tradizioni si videro spogliati della loro essenza umana. 12. Il rispetto per la terra in Kurdistan. (Delil B. Yilmaz, ERNK, Fronte di Liberazione Nazionale del Kurdistan) Sintesi: Il tema trattato è il rispetto della terra in Kurdistan. In primo luogo, farò una breve esposizione storica, poi spiegherò cosa significa la politica della terra bruciata ed infine farò delle proposte di azione. 13. L'Ecologia Sociale; una proposta nel presente per un futuro possibile. (Colectividad Los Aranejos) Sintesi: L'ecologia sociale si distingue dalle altre correnti ecologiste per le sue definizioni concettuali e le sue proposte chiare e coerenti fuori da ogni ambiguità, sia a livello filosofico, come in quello politico e sociale. Siamo coscienti che le ferite all'ambiente e agli esseri umani possano dar luogo a dei rimedi peggiori della malattia, cioè ad una visione del mondo allarmista e retrogada che può sfociare in una proposta politica di indole fascista. I disturbi psicologici e ambientali sono parte integrante di tutte le società basate sulle disuguaglianze sociali, cioè sulla dominazione dell'Uomo sull'Uomo.(...) L'ecologia sociale è una ricca ed avanzata ecofilosofia che si riflette nelle proposte politiche tra le quali risalta il confederalismo libertario. 14. La lotta per la terra e l'ecologia. (Comité Civil de Diálogo "La Ceiba") Sintesi: Da molti anni in Messico la proprietà della terra era unicamente dei grandi latifondisti che sfruttavano i contadini perché lavorassero e pagandoli solo il necessario per poter sopravvivere e allestendo le cosiddette "tiendas de raya", negozi in cui il denaro che veniva pagato loro sarebbe ritornato tutto nelle mani del padrone. Non sopportando ulteriori umiliazioni, poco a poco cominciò a sorgere l'insofferenza e la gente si cominciò ad organizzare fino a radunare un considerevole numero di uomini disposti a ribellarsi contro i latifondisti. 15. Due energie rinnovabili, l'energia solare e il biogas. Sintesi: L'umanità ha bisogno di molte cose. Abbiamo risorse economiche e conoscenze tecniche ma il modo di sfruttare l'ambiente sta mettendo in pericolo la vita sulla terra. Noi vogliamo parlare di due tipi di energie rinnovabili: l'energia solare e il biogas. 16. Paesi abbandonati. Un mondo perduto? (Gonzalo Gonzalez, membro di Chunta Aragonesista) Sintesi: Gli uomini e le donne che hanno scritto questo intervento vogliono che le strade abbandonate di Ruesta, sede in cui dibatteremo su Popoli e Identità, ci trasmettano le esperienze dei suoi antichi abitanti che dovettero abbandonare definitivamente i loro focolari, le loro terre e i loro modi di vita. In Aragona ci sono, sulle montagne dei Pirenei, più di cento paesi abbandonati durante gli anni 50-70 durante il processo di industrializzazione avviato dal franchismo. Sono il simbolo di un'identità quasi perduta in cambio dello Stato del benessere? Eppure, a soli 6 chilometri da qui, un paesino chiamato Artieda sta lottando ormai da anni contro l'ampliamento di un lago artificiale che innonderebbe le terre che permettono il suo sostentamento e che farebbe chiudere la scuola che erano riusciti ad aprire solo due anni fa. |