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TAVOLO 6 SOTTOTAVOLO E RISPETTO VERSO LE DIFFERENTI TAPPE DELLA VITA Il neoliberismo rappresenta un gioco di interessi politici ed economici in favore di una minoranza che controlla il potere ed un settore maggioritario che in maggior o minor grado subisce qualche tipo di emarginazione. Nel nostro tavolo la discussione si centra sull'emarginazione di un settore molto concreto della popolazione: i/le bambini/e e gli/le anziani/e. Diversi contributi dei partecipanti a questa assemblea affrontano questi temi con i seguenti argomenti: 1º- Nella relazione tra adulti e bambini/e prevale sempre il potere del primo sui/sulle secondi/e, come riflesso di una società in cui l'autoritarismo si impone come modello. 2º- Per tanto l'educazione dei/delle bambini/e viene programmata a partire da questa prospettiva per annullare la loro capacità critica e di autonomia sottomettendoli/e ai modelli e agli schemi di comportamento che risultano più convenienti economicamente al sistema neoliberista. In questo senso denunciamo e chiediamo un cambiamento nell'educazione che stanno ricevendo i/le bambini/e tanto da parte dei loro genitori così come dalle istituzioni scolastiche che introiettano in essi/e ruoli differenti nella società. Le bambine vengono preparate alla sottomissione e i bambini a dominare. Questa condizione di discriminazione delle bambine non è esclusivamente delle società capitaliste ma presente in tutti i tipi di struttura sociale nella storia. 3º- Il neoliberismo concepisce il/la bambio/a non come persona ma come numero da aggiungere alle liste statistiche dell'emarginazione sociale; tra quelle che vogliamo sottolineare: prostituzione infantile, lavoro infantile, abbandono, assenteismo scolastico, carenza nella soddisfazione delle necessità basiche della vita. La nostra partecipazione a questo incontro ci porta a confrontare le nostre posizioni ideologiche con lo scopo di confluire in una lotta comune che faccia fronte a questa emarginazione difendendo i diritti dei/delle bambini/e in un ottica umana che in sintesi si propone nella seguente maniera: -La relazione adulto-bambino/a deve darsi in un contesto di interazione in cui il diritto di libertà, il diritto di partecipazione piena, il diritto all'autonomia con le sue conseguenze, il diritto al sostentamento e all'appoggio necessario a salvaguardare l'equilibrio personale dei/delle bambini/e devono venire rispettati in modo permanente e in qualsiasi ambito della loro vita. - Questo modo di procedere, garanzia della democrazia diretta, può emergere solo in un ambiente di tolleranza e di dialogo tra tutte le parti implicate in un contesto educativo reciproco. - Per giungere a questo modello di scambio comunicativo è necessario giungere ad una coscienza di impegno personale che avanzi nel superamento degli ostacoli culturali e personali imposti dal sistema che per secoli ha condizionato e ostacolato un modo di comunicare tra noi più aperto, spontaneo, sincero e non sessista. A partire dalla prospettiva dell'anziano/a anche l'adulto è stato un/a bambino/a. Egli spesso dimentica che diventerà vecchio, cosa che generalmente non ammette. Questa tendenza naturale di rottura è il punto debole sul quale si poggia il neoliberismo con la sua tendenza ad imporre la cultura dell'efficienza e del rendimento. Come conseguenza gli si nega il diritto inalienabile alla parola, diritto che distingue la specie umana. La lotta contro l'emarginazione degli/delle anziani/e in qualsiasi ambito della loro vita è centrata sui seguenti punti stilati con un compagno che lavora come psicologo all'interno di una casa di riposo e che cerca ogni giorno di metterli in pratica: 1º- Coinvolgere gli anziani nell'organizzazione della vita quotidiana. 2º- Prevenire i maltrattamenti e la morte sociale. 3º- Salvaguardare la loro condizione di soggetti. 4º- Favorire la loro partecipazione e collaborazione con ONG e movimenti culturali. 5º- Proporre un tempo e luogo di incontro (gruppi di conversazione verbale) con quegli/lle anziani/e isolati/e, così come propiziare un cambio di atteggiamento nel personale che li/e assiste e che li/e tratta spesso come bambini/e inducendoli a risposte infantili e ad atteggiamenti di dipendenza. 6º- Fomentare la continuità delle relazioni sociali e familiari che, frequentemente, sono molto difficili per la paura ad affrontare al dipendenza, l'invecchiamento e la morte. 7º- Comprovare che i punti anteriori sono possibili da realizzare nonostante tutti gli impedimenti. La circolazione della parola all'interno della casa di riposo deve venire accompagnata da un'apertura verso l'esterno, per cui si suggerisce 8- l'edizione di un notiziari collettivi che informino sugli avvenimenti, le testimonianze e le attività tanto all'interno come all'esterno della casa. Un'altra proposta consiste nel 9- favorire uno scambio intergenerazionale con giovani e bambini/e attraverso attività che favoriscano un vero riincontro. Tra i vari obiettivi delle azioni per combattere l'emarginazione, dobbiamo porre in risalto sempre alcuni punti fondamentali: 1º-Lottare contro l'autoritarismo in tutte le sue forme. 2º-Lottare contro sistema delle aspettative (la falsa convinzione che il capitalismo offre a tutti la possibilità del benessere). 3º-Agire per la costruzione di una coscienza che permetta di conseguire l'autoorganizzazione e l'autogestione. 4º-Lottare per la dignità della persona. |