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TAVOLO 4 MISTO CONTRO IL PATRIARCATO: Barcellona - Rec Questo è il tavolo misto contro il patriarcato, composto da 50 persone, uomini e donne di 11 paesi o, forse, né uomini né donne di nessun paese. Abbiamo parlato a lungo. Ci siamo trovate unite/i nel desiderio di cambiare il mondo e di godere della vita, di sconfiggere il patriarcato che sta fuori e dentro di noi, di superare le divisioni che esso ci impone con la forza e con la paura. Ci siamo trovate/i divise/i nelle parole, parole che uniscono e dividono, che hanno qualcosa di giusto e qualcosa di sbagliato, di chiaro e di oscuro, perché sono le parole di un mondo che non è il nostro mondo e che è ancora nostro. Siamo coscienti di questo e perciò inventeremo altre parole ed altri mondi ma non per questo ora rinunceremo alle parole. Nasciamo, muoriamo, ragione e poesia, maschile e femminile, godiamo e soffriamo, uomo e donna, cielo e terra, giorno e notte, corpo e mente, natura e cultura, singolare e plurale, interiore ed esteriore... è la vita, l'esistenza in cui viaggiamo, in cui stiamo, tu, io, noi, l'universo. È così . Non è bene, non è male. È e parla. Vogliamo ascoltarlo. Parole che si ascoltano ma che non vengono rispettate, parole che vivono e che vogliamo ascoltare. Ma in questo mondo di parole c'è un ordine imposto dal potere e dal dominio del patriarcato. Ci sentiamo colpite/i. Ferite/i. Questo ordine patriarcale e predatore ci ha reso prigioniere/i. Ci ha diviso, mi ha diviso, rompendo tutte le relazioni armoniche in privilegi di chi possiede, nell'individualismo, nell'Unica Verità, nella Ragione Dicotomica, nell'Identico. E così si è costruito questo sistema inumano fatto di espropriazione, miseria, guerra e perversione. Non ci restano che i margini della notte per sognare. Vogliamo trasformare l'utopia in realtà. Questo per noi è politica. Emozione. Intuizione. Ragione. Desiderio. Immaginazione. Affetto. Questo per noi è pratica. Questo per noi è teoria. Non ci sono luoghi diversi. Questa è l'esistenza. Dobbiamo cambiare noi per cambiare il mondo. Dobbiamo cambiare il mondo per cambiare noi. Dobbiamo ritrovare ciò che è andato perduto, creare il nuovo, un'altra cultura, altri, altre, fino a raggiungere una realtà che si costruisce nella molteplicità delle relazioni. Attraversata da un'amore così grande che includa l'odio e da un'allegria ribelle in cui il comandare obbedendo ci porti fino alla vittoria. |