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Formazione degli agenti educativi" della sede catalana Per quel che riguarda il tema "Educazione" l'unica delle conclusioni di cui disponiamo è quella su "Formazione degli agenti educativi" della sede catalana di Sants-Hostafrancs. Sants-Hostafrancs (Catalogna, tema 3/B) Il dibattito avanza lentamente e ci si deve fornire di pazienza per un dialogo ed un consenso reale però, in fin dei conti, sembra che le cose stiano riuscendo bene. Siamo qui riunite tra le 100 e le 150 persone che convivono, ascoltano, parlano e, soprattutto, imparano. Le lotte per l'educazione è il tema che si tocca maggiormente e c'è anche un piccolo gruppo sulla cultura. Dopo una lunga discussione in plenaria e in gruppi più ridotti, è stata accettata la proposta di dividere il tema "educazione" nei seguenti sottotavoli: 1- L'organizzazione politico-educativa 1a- Produzione e costruzione del sapere all'interno delle istituzioni. - Come cambiare i valori NEL e DAL sistema educativo neoliberista. 1b- Come funzionare in modo autonomo (reti educative alternative) 2- La formazione/educazione degli agenti educativi 2a- Le diverse forme dell'educazione (tradizionali e nuove) 2b- La rieducazione personale Come temi trasversali in tutti i Tavoli: - Multiculturalità-interculturalità-trasculturalità - L'educazione in casa/contro il patriarcato - Educazione all'amore, alla spiritualitrà, alla libertà e alla fratellanza. Tutto il giorno di mercoldì 30 si manterranno questi sottotavoli, con l'intenzione di fare una plenaria giovedì 31 per esporre, condividere e accordare delle conclusioni. In questi giorni stiamo convivendo sotto lo stesso tetto un numero notevole di italiani, messicani, alcuni greci, gente spagnola... tutto un coctel di culture, lingue e quotidianità diverse che ora, in questo Incontro, danno colore a questo gigantesco mosaico. Saluti e un bacio, e un'altro, e un'altro... da Sants-Hostafrancs TEMA: Formazione degli agenti educativi Sottotemi: a) Educazione Formale b) Educazione Informale Aspetti Generali. Il sistema educativo ufficiale che il neoliberismo in funzione dei suoi interessi ideologici e politico-economici sta imponendo a livello mondiale non comprende nei suoi contenuti tecnici e umanistici il processo storico-sociale dei nostri popoli e del loro bisogno di sviluppo sociale, economico, educativo e ancor meno delle loro specifiche identità culturali e linguistiche. Nei suoi aspetti formali istituzionalizzati presenta strutture autoritarie che impediscono la partecipazione delle famiglie e delle comunità nel processo educativo, concepite espressamente per sviluppare contenuti educativi che rafforzano il patriarcato, la discriminazione di culture e lingue e che promuovuono l'individualismo egoista così come la concorrenza più cruda. Questi contenuti sono inseriti nel sistema educativo già dal momento della formazione delle risorse umane che hanno la responsabilità di imporli, così come nei programmi ufficiali che vengono assunti nelle istituzioni educative a livello elementare, medio e superiore. A questa situazione si aggiunge un debilitamento sistematico, sottile e sfacciato della scuola pubblica attraverso la diminuzione dei fondi per infrastrutture e risorse didattiche, così come nei tagli ai programmi artistici, culturali e di sviluppo personale e ai salari dei maestri. Tutto questo implica un chiaro proposito di privatizzazione che si evidenzia nella promozione e il rafforzamento della scuola privata, anche con risorse statali, favorendo gli investimenti privati nell'educazione come un affare in più al servizio degli interessi del neoliberismo. A sua volta nel processo di socializzazione si inculcano, in modo evidente o latente, "valori", "ruoli", "stereotipi" e "informazioni" che presentano come unicamente valida la loro concezione della vita e della società, adeguandoli ai loro interessi produttivistici e consumistici. Inoltre implicano una forma di percepire sé stessi e di affrontare le relazioni con le persone, le cose e la natura attraverso vari canali di socializzazione, come famiglia, gruppi sociali ed istituzionali e utilizzando in maniera massiccia mezzi di comuniazione sociale sotto gestione pubblica o privata. Le conseguenze di tutto ciò si riflettono particolarmente nell'oppressione, lo sfruttamento e la prostrazione che soffrono i popoli e le culture, nella discriminazione e lo spregio della donna e dei suoi diritti, nel maltrattamento verso i bambini e gli adolescenti, nell'istituzionalizzazione degli anziani, nella reclusione di chi non vuole uniformarsi e nell'esclusione e nello sterminio delle diversità. Di fronte a questa realtà è necessario che ogni popolo, per suo conto o coordinandosi orizzontalmente con altri, elabori e sviluppi il suo proprio progetto, realtà ed esperienza, tanto in generale come nello specifico del campo educativo, nonché progetti e azioni di resistenza e di lotta. Per avanzare nello sviluppo di questi progetti e azioni consideriamo di utilità le seguenti formulazioni: A livello di educazione formale: * Modifica dei contenuti tecnici ed umanistici del sistema educativo ufficiale, adeguandoli alla realtà e ai bisogni individuali e collettivi dei popoli e delle culture, riscattando e rivalorizzando le loro storie, organizzazioni sociali, tradizioni e lingue, nel quadro del processo di creazione e diffusione dei saperi, includendo trasversalmente e a tutti i livelli e le discipline la questione del genere. * Esercitare controllo sociale da parte dalla società civile sui contenuti e lo sviluppo dei programmi dell'educazione pubblica e privata, con l'obbiettivo di cautelare il pieno esercizio del diritto all'educazione e l'accesso alla scuola per tutti i popoli e le persone onde evitare qualsiasi tipo di discriminazione di genere, etnica, culturale, linguistica, sociale, politica, ideologica e di credo religioso. * Difesa della scuola pubblica come agente fondamentale nella promozione e protezione degli interessi e bisogni individuali e collettivi di persone, popoli e culture e come agente responsabile della supervisione dei contenuti e dei programmi della scuola privata. * Riconoscimento delle famiglie, comunità, associazioni di vicini e dello studente stesso, come agenti educativi fondamentali all'interno del processo educativo come meccanismo di partecipazione della società civile nella presa di decisioni e gestione amministrativa nell'educazione a tutti i livelli del sistema. * Per quel che riguarda i genitori, giungere ad un inserimento ufficiale, con piene attribuzioni e responsabilità, tanto nel processo educativo come nella gestione amministrativa. * Necessità di rivalutare e contestualizzare le pratiche di insegnamento come elemento fondamentale nella formazione del personale atto a promuovere e rendere possibili processi educativi autogestiti all'interno dei centri educativi nella prospettiva di fomentare e sviluppare la partecipazione individuale e collettiva degli studenti nella loro realtà educativa, comunitaria e che li prepari all'autogestione sociale. Alternativa. -Approfittare degli spazi nei programmi in differenti mezzi di comunicazione e crearne di nuovi; come un mezzo per cambiare i ruoli e gli stereotipi nell'ambito di qualsiasi forma di discriminazione. -Generare spazi, progetti e programmi alternativi che, partendo dalla società civile, le comunità, i collettivi sociali, le reti, le istituzioni non governamentali, di sviluppo sociale, contrastino nei fruitori del sistema educativo ufficiale gli effetti del neoliberismo nell'educazione. -Creare agenti educativi (genitori, maestri, comunità, popoli indigeni, vicini, ecc.) e progetti autogestiti e lottare per il loro riconoscimento in ossequio alla difesa dei propri diritti e come meccanismo di sicurezza per evitare la discriminazione di chi beneficia degli stessi nel momento di inserirsi nel sistema ufficiale ai livelli che a loro corrispondono, così come il loro isolamento e la loro clandestinità. -Creare alternative di comunicazione, o educarsi ad esse, che favoriscano una educazione non dirigenziale nel modo di educare e trasformare nell'individuale e nel sociale i valori, i ruoli e gli stereotipi che impone il neoliberismo. -Evitare che nell'esercizio della solidarietà si mascherino e si nascondano posizioni paternalistiche ed assistenzialistiche, le quali denotano un atteggiamento discriminatorio e di spregio nei confronti di popoli e culture, con il fine di raggiungere una interrelazione egualitaria ed includente per la lotta per l'umanità e contro il neoliberismo. |