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SECONDO INCONTRO INTERCONTINENTALE PER L'UMANITÀ E CONTRO IL NEOLIBERISMO


Barcellona 31/7/97

Intervista a Radio Contrabanda e all'agenzia ADAI.

A Barcellona ci sono diverse radio di quartiere, ma sono solo due quelle che trasmettono su tutta la città:Radio Contrabanda e Radio Pica.
Radio Contrabanda si trova in appartamento che si affaccia su Plaza Reial vicino a las Ramblas e divide quello spazio con un'agenzia di stampa che si chiama ADAI.
Ci incontriamo con una compagna della Radio e con un compagno dell'agenzia ed inziamo l'intervista.

D)Quando è nata la Radio ?
Puoi raccontarci come siete organizzati?
R)La Radio funziona da sei anni circa, è una radio libera,trasmette su tutta la cittàe nasce dall'esperienza di gruppi di compagni/e che lavoravano nei quartieri, c'erano anche degli italiani. Durante questi sei anni a dato voce a molti collettivi non solo di Barcellona,ma di tutta la Catalogna.
Ora siamo riusciti a darci un'organizzazione vedendo anche come sono strutturate le altre radio,ma all'inizio è stato difficile; continue difficoltàeconomiche, il lavoro in Radio è volontario ed è solo un anno che uno di noi prende dei soldi per fare, quella che potremmo chiamare, una segreteria burocratica-amministrativa. Per il resto siamo organizzati in commissioni: economica,tecnica, programmazione e relazione con altri mezzi di comunicazione; pensiamo sia importante mantenere ed ampliare queste relazioni,abbiamo rapporti con Amarch (coord. radio comunitarie), con un progetto tedesco di interconnessione I.C.(?) e con radio latino-americane.
E' confrontandoci con queste esperienze che siamo riusciti, nel tempo,ad orgazzarci.
Dal gennaio 1995 la nostra frequenza è stata occupata da una radio municipale, questo è possibile perchè c'è un vuoto legislativo, anche se ora è in preparazione un progetto di legge che riconosca e dia garanzie alle radio culturali con potenza di 500 watt.

D) Quante persone lavorano in Radio?
R) Sono un centinaio circa le persone che durante la settimana passano in Radio, ma il gruppo redazionale sono 15/20 compagni/e.
Discutiamo dei vari problemi, anche del linguaggio da usare per superare il sessismo, su questo tema è stato importante l'apporto dato dal gruppo di donne.

D) In quale lingua parlate abitualmente?
R) La lingua di base è il Catalano,ma ognuno può parlare come vuole.
La maggior parte delle radio parla Castigliano,ma noi pensiamo che stando qui è giusto politicamente e culturalmente parlare Catalano.
Abbiamo,comunque, programmi in lingua araba, in inglese e per es. avevamo una trasmissione di rifuggiati della Bosnia che parlavano la loro lingua.
Non è una radio di un movimento,ma da la possibilitàa qualsiasi collettivo o gruppo di parlare, non ce ne è uno egemone.
E' una radio che rispetta l'autodeterminazione dei popoli.

D)In che modo vi finanziate?
R)Ci autofinanziamo emettendo una tessera,con iniziative musicali, feste,ecc.;riceviamo una piccola sovvenzione dal "comune" che è solo simbolica ed a volte partecipiamo all'organizzazione di iniziative culturali(es.feste popolari di quartiere).
Non facciamo pubblicità.
Stiamo discutendo se è il caso che i gruppi che fanno iniziative,di cui la Radio da comunicazione,paghino una quota.
Abbiamo in progetto di fare una riunione internazionale di radio libere per marzo 1998 a Barcellona.

Stiamo lavorando sia sui contenuti sia contattando gente che vuole costruire questo progetto di interconnessione, per lavorare in Rete.

Intervista ad ADAI

D) Quale è il vostro lavoro?
R) Siamo un'agenzia di stampa. Pubblichiamo articoli su fatti o cose che succedono di cui abitualmente non viene data notizia sui giornali o che, se viene data, è riportata in maniera non corretta o noi abbiamo altri punti di vista.Facciamo dossier tematici (es. zapatismo) e poi li vendiamo a collettivi o singoli interessati; prepariamo conferenze stampe su temi culturali(es. presentazione di libri).Con i dossier economicamente riusciamo a sopravvivere per gli articoli prendiamo una quota minima ed a volte neanche quella. D) Quante persone lavorano nell'agenzia ?

R) sono sei le persone che lavorano a tempo pieno, poi ci sono altre due persone che vengono solo alcune ore in alcuni giorni per le questioni più tecniche come l'archiviazione o l'informatizzazione. Per ora ci dedichiamo di più alla diffusione degli articoli meno all'aspetto informatico, ma ci stiamo attrezzando, per ottobre abbiamo in progetto di fare pagine webb ed avere una casella di posta elettronica.

D) Siete pagati per questo lavoro?
R) Si, riusciamo a darci un salario minimo di circa 1.300.000 lire

by Radio Onda Rossa y Tactical Media Crew