World Forum Movement: Abandon or Contaminate
(Abbandono o Contaminazione)

indymedia.org/news/2002/12/143187.php english

duzione di articolo di Linden Farrer del 12 dicembre 2002 (pubblicato in inglese su questo network)

*nota del traduttore al fondo

by Linden Farrer 12 dicembre 2002

WORLD FORUM MOVEMENT (in particular the ESF) analizzato secondo la sua organizzazione, dirigenza , componenti di base

Il novembre 2002 vide 60.000 attivisti di tutta Europa convergere a Firenze per l'European Social Forum, contemporaneamente all'incontro elitario neoliberista TABD 1 a Chicago. In opposizione al neoliberismo che vede crescere l'ineguaglianza della ricchezza, distruzione ambientale, (indietreggiamento) riduzione delle "libertà civili" e perpetuazione di guerre di aggressione come centrali per il suo operare, l'ESF promise di essere uno spazio di incontro per riflessioni d'approfondimento, dibattito democratico, libero scambio di esperienze e pianificazione di azioni effettive fra movimenti della società civile occupata alla costruzione di una società planetaria centrata sull'essere umano.2

Incontri preparatori a Bruxelles, Vienna e Tessalonica portarono al coinvolgimento di più di 600 organizzazioni col risultato di 40.000 partecipanti in più del previsto. Il giorno finale (dell'incontro) vide una marcia contro la guerra che attrasse un milione di italiani (da tutta Italia) a Firenze (Firenze ha una popolazione di appena 400.000). Il ESF fu chiaramente nell'occhio del regime di Berlusconi, particolarmente poichè non accaddero gli episodi di violenza e danneggiamento dei monumenti pubblicizzati dai media di destra. La definitiva rottura col dissenso ebbe luogo presto (velocemente), con oltre 40 attivisti “No-Global” arrestati o agli arresti domiciliari.3

L'ESF è "parente" del World Social Forum (WSF) che anticipò la creazione di un forum europeo e di altri regionali nel 2002.

Il WSF stesso fu proposto da una coalizione di gruppi della società civile brasiliana con molte delle organizzazioni sottoscrittrici del Partito dei Lavoratori che controlla Porto Alegre e lo stato di Rio Grande del Sud.

Il WSF vede se stesso non solo come un luogo di incontro per discutere alternative al neoliberismo, ma anche come l'opposto del World Economic Forum (WEF) che si incontra nello stesso momento del WSF.4

Mentre il WEF ebbe luogo a Davos (Svizzera) nel 2001, nel 2002 fu costretto ad avere luogo a New York. Questa non fu una decisione della elite neoliberista contro i suoi avversari ma dovuta ai costi di protezione del WEF 2001 dai contestatori.

L'operazione di sicurezza Svizzera della conferenza del 2001 fu la più costosa dalla Seconda Guerra Mondiale, provocando proteste in Svizzera.

Mentre il WSF ha preso “piede” il WEF è costantemente decaduto avendo perso la propria attrazione magnetica per "corporations 4B " e capi finanziari - (la serena collocazione montana dal 1971), e adesso si descrive come riunione per "discutere come mantenere l'egemonia sul resto di noi".5

La forza del movimento anticapitalista non è stata sentita solo dal WEF, ma anche da altri organi del governo “neoliberista” mondiale. l'Organizzazione mondiale del Commercio (WTO)(1999) fu interrotta da lavoratori e contestatori del commercio equo (fair trade),sindacalisti, la Banca Mondiale ed il Fondo Monetario Internazionale (IMF - FMI) a Praga abbandonarono l'incontro con un giorno di anticipo poichè i contestatori circondarono il centro conferenze, e i leaders mondiali ebbero problemi dichiarando “benevole” le intenzioni della polizia; che utilizzò gas “pericolosi”, pestaggi selvaggi contro i contestatori, e che assassinò l'attivista Carlo Giuliani all'incontro G8 a Genova (2001).6

La legittimità dei leaders mondiali è stata messa in questione e la "violenza di alcune delle azioni - così come la violenza di stato - ha portato la maggioranza dei media a ciò che l'anticapitalismo sta dicendo e facendo, piuttosto che ai comunicati emessi dagli incontri (degli) stessi.7"

Ma interrompere le conferenze non è abbastanza, specialmente quando queste possono essere (situate) convocate in luoghi inaccessibili e sono utilizzati mezzi violenti per sopprimere la protesta. Così il WSF ed il suo “derivato” continentale (e locale) offrono al movimento liberale anti-globalizzazione e radicale anticapitalista: un summit propio, in grado di sviluppare strategie alternative di globalizzazione, o nelle parole dello stesso WSF: di fare "un altro mondo possibile". Comunque, le contraddizioni interne (“che sono state vagamente disperse”) del movimento antiglobalizzazione sono evidenti negli incontri dei contestatori, e hanno portato allo scontro ed incertezza di alcune parti del movimento per la sua conduzione.

Mentre le azioni di attivisti occupati in azioni dirette e di militanti per le strade hanno catturato l'attenzione e (ottenuto) concreti - ma effimeri) - risultati, altri come i liberal-riformisti (che vogliono riformare il capitalismo), organizzazioni non governative (ONG) (che vogliono fondi per portare avanti le loro attività e sono spesso felici di negoziare con "big-business" e governo), e sinistre autoritarie (che vogliono entrare al governo per riformare o costruire un partito di massa per la rivoluzione) entrano in una dinamica "schiaccia-e-spazza" per “tritare” il Social Forum.

Sfortunatamente questa leadership "vociante" (parlante) che ha soldi ed esperienza per organizzare sta spostando i forum lontano dalla direzione iniziale di radicalità, e nell'orbita autodistruttiva della politica convenzionale.

Questo articolo esamina il WSF e l'ESF, come hanno operato in passato, analizza quali problemi pongono all'anticapitalismo e quali direzioni queste organizzazioni necessitano per essere di reale cambiamento.

Ilmovimento anticapitalista, il WSF e ESF sono risposte dirette al calante coinvolgimento in partiti politici. Ciò è dovuto al consenso neoliberista che reprime la possibilità di cambiamento, portando al crescente radicalismo.

Nick Dearden ha succintamente stabilito che è un impoverimento politico ed economico,"la violenta danza mortale di una minuscola elite globale impiegata a marginalizzare la maggioranza della popolazione mondiale tramite guerra, sangue, fame, e infinita ineguaglianza ed impoverimento che ha portato questi diversi gruppi ed individui insieme in ciò che è sicuramente il più grande movimento della storia. 8"

In accordo a Hilary Wainwright, gli obiettivi dei partecipanti al ESF includono autonomia democratica delle nazioni, regioni , città e comunità; il diritto a casa e salute, e sviluppo "qualitativo", "e il desiderio di vivere altrove che in un mercato per le grandi compagnie". Primo (punto) della lista: un'Europa smilitarizzata in pace con (sè ed) il mondo, che prenda una posizione morale contro l'imperialismo USA. In alto alla lista anche un radicale ripensamento o completo rifiuto del capitalismo predatorio, concependo un'Europa che rifiuti l'ideologia di mercato (con) ed abbia istituzioni responsabili.

Ci furono anche specifiche (richieste): l'Europa, dovrebbe aprire i confini, (e gente con) diritto al lavoro ed alla casa, ci dovrebbe essere una Tobin tax sui mercati finanziari e regolamentazione delle "corporations"; non cibi geneticamente modificati nè privatizzazione dei servizi pubblici; i media dovrebbero essere nelle mani di molti e non di pochi ed il razzismo andrebbe eliminato. Wainwright stabilì che l'obbietttivo del ESF fosse di creare un "più vigoroso e democratico controllo sulle "quasi-statali" istituzioni europee che quello attualmente (effettuato) dal parlamento europeo".9

Ma mentre queste richieste (ri)suonano progressivamente -anche radicalmente- - la domanda è di chi è l'agenda che Wainwright descrive? - della (base) o degli organizzatori e dei loro "speakers" selezionati? Questa domanda riporta alla fondazione del WSF come un'idea concepita dal Workers Party (Partido Trabajadores) del Brasile.

Noam Chomsky scrisse in una nota indirizzata al WSF 2002 che ciò offrì gli "albori" di un abbozzo di ciò che sarebbe apparsa l'Internazionale del 21° secolo, ma avvertì che per evitare fratture distruttive delle precedenti internazionali (che causarono la divisione tra Karl Marx che guidò la fazione statalista e Bakunin che guidò l'anarchismo antistatale) il WSF deve organizzarsi su base anti-egemonica.

Questa lezione è stata inascoltata, e come scrive Jason Adams, il PT "controllò gelosamente il comitato organizzatore del WSF" col risultato che un oratore anarchico (rimarcò) " con tutta la retorica in giro, noi pensavamo che il WSF sarebbe stato un evento aperto, ma dopo aver tentato il coinvolgimento (e di prenderne parte) ci fu chiaro che non ci sarebbe stato dato affatto potere decisionale... ci furono dati incarichi "servili" e fummo esclusi dall'effettiva pianificazione e realizzazione dell'evento". Al WSF 2001, anarchici ed ecologisti "variamente" alleati "nel" People's Global Action protestarono contro questa esclusione e nel 2002 le loro proteste portarono il PT a chiamare la polizia antisommossa: come fece notare Indymedia "Porto Alegre non è il paradiso sociale che il PT "mostra"." 10

Nello stesso modo al ESF, certe parti di un movimento generalmente definito antiglobalizzazione furono più attive - o più abili - ad "appaltare" l'organizzazione del forum.11 Le prime decisioni del ESF in Italia furono prese da un gruppo di 6 persone che si incontrarono al congresso di Rifondazione Comunista di Rimini. Questo gruppo incluse:

Questi 6 individui presero importanti decisioni in merito alla struttura del ESF, decidendo definitivamente chi parlasse a Firenze, a che ora e su che materia. Tutti gli oratori principali furono scelti in anticipo dagli organizzatori - ogni altro ottenne un massimo di 3 minuti e le ONG internazionali come Amnesty International ebbero la priorità. Il risultato inevitabile furono incontri con i nomi celebri che vi aspettereste come Josè Bovè, Johan Galtung, Cees Hamelink, Jacek Kuron, Tony Bunyan, Alex Callinicos, Susan George, Wolfgang Sachs, Riccardo Petrella, Tarik Ali) e le organizzazioni che vi aspettereste (SOS Racisme, ATTAC, Amnesty International, European trade union federations, Oxfam, Friends of the Earth, Le Monde Diplomatique, Statewatch, Pax Christi, Rosa Luxemburg Stiftung).12

Oltre all'abilità dei "leaderships" di definire l'agenda del ESF, la loro scelta degli oratori portati molto all'iniziativa e organizzazione proveniente dalle ONG che fanno affidamento sul lobbismo politico e parlamentare per raggiungere un cambiamento; completamente l'opposto di mettere in azione la "base" resistente. La richiesta del movimento antiglobalizzazione di una tassa sulle speculazioni finanziarie potrebbe spiegare la presenza di ONG dal momento che gli introiti derivanti da questa tassa dovrebbero essere distribuiti fra le ONG stesse. Alcuni fondi per il WSF e ESF arrivano pure da organizzazioni governative, come il Ministero degli Affari Esteri norvegese e dal Ministero degli Affari Esteri olandese. In più il coinvolgimento della "vecchia guardia" di partiti politici come il PT, PRC ed anche gli equivalenti di Blair - DS - devono essere visti come una prova per l'integrità del ESF. In Inghilterra il principale gruppo organizzativo fu Globalize Resistance, che era considerata un'avanguardia del Socialist Workers Party (SWP). Chris Nineham di Globalize Resistence non si vergogna della sua posizione nei confronti dei partiti politici, dichiarando che " i partiti di sinistra sono già "centrali" per il movimento"13, rispecchiando una recente propaganda del SWP proclamante che il partito è "al cuore del movimento anticapitalista".Così mentre il SWP non era ufficialmente là (ESF), fu presente Globalize Resistence che suona molto più movimentista, sebbene l'oratore "star" di GR fu Alex Callinicos membro del Comitato Centrale del SWP. La Alliance for Workers Liberty venne come Workers Power in tenuta pseudo-anarchica (ma definitivamente Trotskysta) "Revo" e il Social Party adottò senza "originalità" la facciata titolata "International Socialist Resistence". Sebbene queste organizzazioni siano coinvolte del tutto gli attivisti dovrebbero allarmarsi (preoccuparsi).

Non sorprendentemente, il coinvolgimento dell"estabilishment", gerarchie, organizzazioni e partiti portarono ad un controllo burocratico sulle linee di condotta, non gradite da molti partecipanti - guardando alle esperienze del WSF Boris Kagarlitsky dice che le difficoltà organizzative - chiaramente impossibili da evitare considerando i numeri che girano - sarebbero state meno seccanti se confusioni organizzative fossero state controbilanciate da discussioni interessanti o sostanziali. Infatti, egli dice che non c'è mai stata discussione al forum e la gente giunta a Firenze per parlare delle prospettive del movimento si trovò invece ad una "tre giorni"(di corsa, con percorsi preparati). Dai podi furono consegnate linee generali, gli oratori si rallegrarono per il numero dei partecipanti,e quanto ognuno fosse giovane e di "bell'aspetto", e che "l'iniziale serio dibattito nelle sale piene di migliaia di persone, "scaldate dalla retorica del" mass-meeting, "fu impossibile" 14; Wainwright fa eco a ciò quando scrive che il "forum di Firenze certamente "raggiunse" la diversità, ma spesso fallì nello stabilire un reale dialogo nelle sessioni formali" 15 . Così mentre il WEF si incontra in ciò che si definisce "un'atmosfera di clubunico", ci si sarebbe aspettato che ESF e WSF si sarebbero organizzati in forma piuttosto distintada queste organizzazioni - dopotutto, il tipo di mondo che vogliamo creare può solo sorgere da strutture organizzative che imitino e fissino un progetto di società futura (pluralista). Invece, vediamo che sono state utilizzate forme gerarchiche ed autoritarie, prevenendo la democrazia diretta della "base" nei forums. Più positivamente, la semplice "scaletta" di un forum con traduzioni simultanee in 5 lingue per 1000 oratori in 30 conferenze, ed oltre 200 workshops, 150 seminari e 25 incontri di "campagne" in aggiunta ad una gamma di eventi culturali e collaterali, mostra che il controllo autoritario dall'alto fu "quasi" impossibile per la maggioranza delle sessioni.

Più preoccupantemente, comunque, l'estabilishment liberale che controllò il ESF diresse l'agenda verso l'esclusione di questioni radicali come la legittimità della "guerra al terrore" e "legislazione antiterrorismo" siccome ciò fu visto troppo provocatorio per il governo. Anche altre discussioni, come la legittimità dello stato-nazione e democrazia parlamentare che permettono ai "post-fascists" (neofascisti) (o anche fascisti all'occasione) di entrare al governo - come in Italia oggi sotto Berlusconi - sono state lasciate fuori dall'agenda 16 . Invece il tema principale del forum fu la guerra all'Iraq; una delle principali proposte del ESF fu un appello per manifestazioni nazionali contro una guerra all'Iraq (o qualunque sia il prossimo bersaglio) al 15 febbraio (2003) in ogni capitale europea, che sarà una dimostrazione di forza ed unità del movimento anti-globalizzazione/guerra che sia difficile da ignorare (completamente) 17. Sfortunatamente, una guerra all'Iraq deve essere vista all'interno di un contesto capitalista ed imperialista, e lo sforzo ed il tempo (concentrato) impiegato nella discussione sulla guerra è spiegato "dall'accomodamento accordato" ai liberali che vi si oppongono (alla guerra).

In aggiunta, il tempo assicurato agli oratori "istituzionali" dalla dirigenza del ESF portarono a fare pericolose asserzioni nei confronti del sistema economico mondiale ed europeo. Per esempio un tema che emerse fu che la necessità di "una diffusa e consapevole partecipazione dei cittadini nei processi politici europei", un appello che ignora le molte ragioni per la crescita del movimento. Il fatto che 60.000 persone giunsero ad un forum piuttosto che aderire ad un partito politico o incontrare i loro rappresentanti parlamentari mostra che il movimento ha sviluppato "consapevolezza" della fallacia della democrazia parlamentare e riforma liberal(ista). Una richiesta che la costituzione europea includa "misure per la salvaguardia del lavoro, sviluppo, diritto alla salute e all'educazione, sta effettivamente chiedendo che il potere capitalista in Europa cambi sè stesso - ovviamente non può! Il desiderio di Wainwright che L'ESF "tenga" alla Unione Europea per "contare" nasconde la verità che la UE è amica del sistema capitalista che richiede la distruzione della terra, dei nostri diritti, privilegi e libertà. Non c'è modo di riformare la UE, la sua natura antidemocratica, "non partecipativa", autoritaria e centralizzata, sono direttamente all'opposto di tutte le richieste del movimento anticapitalista, anche se alcuni "dipartimenti" lavorano per fini progressivisti. Anche più semplicemente Sosa Santos disse che l'unica via per raggiungere una "vera ed indipendente identità europea sia per la UE di differenziare chiaramente il proprio sistema socio-economico dal modello neoliberista statunitense", sollecitando il ripristino dello stato negli affari economici. Come se il colonialismo anteriore la Prima Guerra Mondiale ed il "laissez-faire" capitalista degli stati europei nel diciannovesimo secolo fossero una soluzione al neoliberismo! Il pericolo relativo a questo approccio è che è autodistruttivo, ignorando in primo luogo le ragioni che resero il Forum possibile.

Potenzialmente più preoccupanti tendenze interne alla leadership "liberal" del ESF sono mostrate dalle date simboliche (scelte) per gli incontri dei forums - le stesse date dell'auto-convocato incontro globale elitario, ciò indica una anche maggiore impotenza ed autodistruttività. Quando Pascal Lamy (Commissario al Commercio UE) disse ad un pranzo del TABD che il TABD " continua ad emettere raccomandazioni che i governi di entrambe le sponde dell'Atlantico ascoltano ben attentamente" 18 , ed il Vice Presidente Al Gore (USA) disse che di oltre cento raccomandazioni emesse dal TABD oltre la metà sono state strumento di legge, augurando che il Senato (USA) sia così efficente nel (porle) in vigore nella stesura legislativa, 19 la strada più pericolosa che la dirigenza del ESF può prendere è di "vedere" i forum come partners negoziali più forti che TABD o WEF20. Invece, il ESF e WSF devono intendersi come forma embrionale di democrazia di "base", capace di avanzare lentamente ma costantemente nel guadagnare potere attraverso lo scalzamento della legittimità delle strutture di potere esistenti, distribuendo questo potere (largamente e diffusamente) quanto possibile.

Ciònonostante, il folto pubblico all'ESF - tre volte l'atteso -, e la marcia contro la guerra che scosse l'Italia per la sua mole, mostra che il malcontento sia forte per un diverso motivo. L'ESF è una speranza per il movimento sindacale e movimento anticapitalista per creare collegamenti (alleanze) permanenti senza la intermediazione di un partito politico, e per aiutare genti di tutto il mondo con diverse esperienze di lotta a riunirsi e condividere idee, tattiche e strategie di cambiamento. La burocrazia stantia mostrata in alcune sezioni della dirigenza, e coloro che vorrebbereo "dirottare" il movimento anticapitalista per seguire i propi fini sono sembrati distaccati dalle componenti di "base" del ESF. Jonathan Neale, di Globalize Resistance (membro anche del SWP) mi disse che la dirigenza fu completamente riluttante dall'inizio all'appello per una dimostrazione contro la guerra - poichè avrebbe irritato Berlusconi - e fu troppo timido nelle richieste e rigido nella struttura organizzativa; la base egli (J.N.) disse, forzò la dirigenza verso posizioni più radicali vedendosi sopravanzata da un'ondata radicale. Forse il prossimo ESF potrebbe vedere la rimozione completa di coloro che vogliono creare un forum gerarchicizzato e "come un partito", sostituendoli invece con la "base lottante".

Per il movimento anticapitalista il raggiungere un reale cambiamento dovrebbe avvenire attraverso un approccio di confronto alla democrazia "liberal". Questo potrebbe comportare l'istituzione di forum sociali europei, a livelli locali, con collegamento diretto a comunità locali in lotta. Queste, organizzate in struttura federale - ma rispettando l'autonomia locale - scalzerebbero e renderebbero definitivamente obsolete le strutture di governo autoritarie e oppressive "distruggitrici della terra" che attualmente controllano il pianeta. Gli attivisti hanno l'opportunità di strappare l'ESF dalla attuale "leadership" e svoltare verso una vera direzione progressista, piuttosto che vederlo diventare un partner negoziale alla pari col TABD, o in grado di condizionare la UE più efficacemente. La visione immaginata che può aversi senza l'esperienza di anni di politica "morta", settarismo e cinismo, proveniente dal fallimento partitico e delle politiche parlamentari è finalmente un incentivo per il movimento nonostante il rimpianto di Kalgarlisky per la perdita di "leaders" di mezz'età che hanno una migliore percezione storica.

Egli scrive che il potere reale giace nei quartier-generali, ministeri e, nel migliore dei casi, nelle assemblee elette che hanno sviluppato un'immunità verso la pressione "dalle strade",(come) successe a Buenos Aires nel dicembre 2001, gli eventi svoltisi nelle strade attentarono direttamente all stabilità istituzionale stessa 21 . Il confronto con lo stato od il governo mondiale non può, infine, essere vinto con la forza, e quì è dove l'ESF ed i forum regionali hanno le potenzialità per "bypassare" le strutture esistenti che sono parte di un vecchi ordine e creare associazioni di base di liberi individui, collegati localmente e a livello mondiale, rendendo (perciò) obsolete le strutture esistenti.

Invece di un approccio con la base, che richiede tempo per essere costruito, gli organizzatori del/dei social forum pare che al momento stiano trascinando il processo, cercando di stabilirsi a capo di un movimento che si è sviluppato, in primo luogo senza la loro partecipazione. In una serie di lettere su Indymedia UK fra il prof. Nanjundaswamy dell' Unione Agricoltori Indiana del Karnataka (KRRS) e Bernard Cassen di ATTAC, Nanjundaswamy chiarisce che KRRS non può partecipare al Asian Social Forum (ASF) poichè esprime la propria insoddisfazione (disapprovazione) per il modo in cui il ASF è stato lanciato da ONG poco conosciute dalla gente indiana, avvicinandosi ai movimenti di base di massa nel dicembre 2002 per tenere l'ASF nel gennaio 2003. Inoltre egli chiede: perchè ATTAC non si sia mai "scusata" per la morte di Carlo Giuliani, invece di guardare alla violenza della polizia fascista che tortura nelle caserme, (rese) dichiarazioni basate alla violenza del "black block"? 22; sicuramente un grande esempio di leadership "liberal" senza contatto col radicale anticapitalismo che aiutò il movimento a costruire la posizione che oggi occupa.

Il prossimo incontro del ESF avrà luogo a Parigi nel novembre 2003; dovrebbe consistere in una più rappresentativa intersezione degli attivisti (più del 90% furono italiani) e come detto su un articolo di Indymedia UK, ha bisogno di avere "più diversità e meno burocrazia" per essere considerato un passo avanti 23 . (ciò) è molto sentito da People's Global Action (PGA), un "network" di organizzazioni di base che hanno organizzato i "Giorni di Azione Globale" contro il capitalismo ( e sono apertamente anticapitaliste piuttosto che antineoliberiste),il processo del WSF , vedendolo (nel 2000) come il tentativo di settori della sinistra tradizionale, la sinistra vecchia "guardia" e burocratica, di rilevare la lotta contro la "globalizzazione" capitalista senza la prospettiva di sviluppo nazionale... una sinistra che desidera un capitalismo "umanista"; che vuole "socializzare" il mercato; che vuole il governo dello Stato. Osservano (PGA) anche che il "Forum è gerarchizzato, verticalizzato, come gli eventi della burocrazia di sinistra... oratori/conferenze da una parte e dall'altra il pubblico spettatore" 24 . Al ESF di quest'anno organizzarono uno spazio autonomo,"non competitivo" e "non anti-ESF" per favorire la connessione (networking) fra gruppi ed individui e per "contaminare l'ESF con pratiche non gerarchiche"; rilevando che l'ESF ha molti giovani attivisti ed il potenziale di sviluppare l'associazionismo (networking) anticapitalista 25 . Questo è il modo migliore per lavorare col ESF; facendo critica costruttiva, cercando di cambiare l'organizzazione da dento e da fuori, prevenendo i "liberal" dalla abitudine autodistruttiva del rafforzamento delle strutture di governo esistenti attraverso voto e pressione politica. Piuttosto che l'abolizione del ESF poichè ha avuto una partenza incerta - ma certamente di successo -, dobbiamo lavorare per fare del ESF una reale forza di cambiamento della società dal basso, non di pressione politica come sopra 26 . Firenze fu una partenza, il "posto dove furono gettate le! fondamenta di un'Europa alternativa" 27; come ha detto Noam Chomsky, il WSF ed il suo prodotto "potenzialmente offrono le migliori speranze di una vera sinistra internazionale". 28

Riferimenti

1 lo scopo del TABD è di offrire "un infrastruttura per la cooperazione avanzata tra comunità affaristica transatlantica e i governi UE e US" - http://www.tabd.org/ - l'agenda è pro-business ed antiprogressista, una priorità è stata bloccare le spinte per mettere al bando gli hydrofluorocarbos (HFCs)idrofluorocarbonati (HFC), clorofluorocarburi (CFC), un gas altamente responsabile dell'effetto serra usato per la costruzione di frigoriferi. Il governo danese ha deciso di legittimarne il bando entro il 2006, ma il TABD ha visto ciò come una potenziale barriera commerciale che avrebbe diminuito la libera circolazione commerciale e istituito un gruppo di lavoro speciale per "impedire" o almeno posporre la decisione. Altra priorità è stata di mostrare preoccupazione al riguardo di limitare l'evasione fiscale corporativa (a US e UE) - vedi http://www.corporateeurope.org/observer10/tabd.html).

2 vedi il sito web - http://www.fse-esf.org/rubrique.php3?id_rubrique=1.

3 ciò portò ad un'immediata risposta della società civile italiana, con manifestazioni con 30.000 partecipanti a Roma, 20.000 a Napoli ed in 28 altre città - http://www.ainfos.ca/en/ainfos10442.html e uk.indymedia.org/front.php3?article_id=47220&group=webcast.

4 Al WEF partecipano annualmente 1.000 "business leaders", 250 leaders politici, 250 leaders accademici, 250 "media leaders" ed altri. Non sono leaders per voto elettorale o perchè sia "opinione pubblica" ma grazie alla loro ricchezza, influenza e potere e nella loro "spregiudicatezza" nel mantenere tutte e tre. (Milstein C - http://struggle.ws/global/issues/wsf.html) Ciò è riflesso nella composizione dei membri del WEF (che conta circa 1.000 "corporations"), il 68% site in Nord America e Europa e meno dell'1% in Africa ( lista dei membri: http://www.geocities.com/pwdyson/wef_orgs.htm lists)

4 B multinazionali

5 Walter Bello: http://www.zmag.org/Sustainers/content/2002-01/31bello.cfm.

6 ci sono state numerose "giornate di azione", in tutto il mondo; quì elencate quelle di maggior successo. Resoconti: http://www.pcworks.demon.co.uk/magazine/campaign/zzgda.htm.

7 Aufheben, #10 (2002), p2.

8 Dearden N. - http://www.resist.org.uk/reports/archive/esf/esfdearden.html.

9 Wainwright H - Keynote; Red Pepper (December 2002), p5.

10 Adams J. - http://www.zmag.org/content/VisionStrategy/AdamsWSF.cfm.

11 Domande fatte anche a chi "partecipò" al "International Council" del WSF che decise l'istituzione del ESF

12 Socialist Review (Nov 2002), p17 e Treanor P http://web.inter.nl.net/users/Paul.Treanor/esf.html.

13 Socialist Review (Nov 2002), p19.

14 Kagarlitsky B. -http://www.zmag.org/sustainers/content/2002-11/21kagarlitsky.cfm.

15 Wainwright H, ibidem

16 Treanor P, ibidem

17 vedi: http://www.resist.org.uk/reports/archive/esf/esfantiwarcall.html.

18 estratto da: http://www.tabd.org/media/2001/lamy060502.html.

19 vedi: http://www.xs4all.nl/ ???

20 é anche possibile che queste date siano state scelte poichè le "corporations sono viste come nemico piuttosto che i governi nazionali od internazionali, o che il sistema capitalista stesso sia percepito come forza maggiore che stati o apparati di governo; in ogni caso questi danni restano.

21 Kagarlitsky B, ibidem

22 lettere su: http://uk.indymedia.org/front.php3?article_id=48336&group=webcast.

23 da un articolo annunciante incontri preparatori per il ESF 2003 - http://uk.indymedia.org/front.php3?article_id=47814&group=webcast.

24 da http://www.nadir.org/nadir/initiativ/agp/free/wsf/nowsf.htm.

25 vedere testo della "plenaria finale" dello spazio autonomo: http://www.nadir.org/nadir/initiativ/agp/space/finalplenary.htm.

26 Paul Treanor , ibid, suggerisce che l'ESF debba esssere abolito. Peter Waterman dice a proposito del pezzo di Treanor che "l'abolizione di ciò che è faticosamente iniziato - capace di "unire" grandi numeri di giovani, vecchi, lavoratori e donne di tutta Europa - sembra avventato ed estremo... mentre molta dell'agenda alternativa è eccentrica (nel senso di rappresentare una lista dei desideri personalizzata, connotata dall'"impossibilismo" e disarticolata da ogni "gruppo familiare", visione mondiale o utopia), le sue sfide, riguardanti ciò che ho altrimenti detto la economia politica del Forum (Waterman 2002b) sono sicuramente ragionevoli. Nel caso del libro Amin-Houtard, per esempio, gli sponsor finanziari del Forum Mondiale delle Alternative non includono solo ONG europee (loro stesse nella maggior parte dei casi dipendenti dallo stato) ma la Commissione delle Relazioni Internazionali dell Comunità Francese in Belgio - presumibilmente parastatale. Treanor è anche, indubbi amente, un "funding-mentalist" - qualcuno che crede che idee e propietà sono totalmente determinate da chi procura soldi. "Erra" siccome la maggior critica al capitalismo è venuta dalle università fondate da capitale e stato, ed anche "Il Capitale" di Marx è basato dal surplus derivante dall'attività tessile di Engels, tale assunto non "funziona" nell'evidenza di ogni radicalismo storico o esistente" vedi: http://hubproject.org/news/2002/11/44.php.

27 Longhi V., Red Repper (dic. 2002), p15

28 Adams J. ibid.

*ndt: non sono (chiaramente) un traduttore professionale, al di là della forma la traduzione è strettamente fedele all'originale.
luca.mondoATcercatore.com


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