Venerdi 3.2.2012 il Tribunale Internazionale dell'Aia ha pubblicato la sua decisione sul caso Italia/Germania.
Ha accolto il ricorso della Germania con cui la Repubblica Federale richiedeva l'immunitá di fronte alle
rivendicazioni in Italia delle vittime dei Nazisti. La Germania aveva presentato un ricorso presso il
Tribunale Internazionale, perché tribunali italiani piú volte avevano preso decisioni in favore delle
vittime e avevano riconosciuto per loro la possibilitá di far causa in Italia. Con questa sentenza si
blocca per le vittime dei Nazisti questa possibilitá.
La sentenza rappresenta una capitolazione del diritto di fronte al potere. Ne risulta un'abolizione di
fatto della difesa legale individuale per le vittime di delitti di guerra e di delitti contro i diritti umani,
difesa che era stata rinforzata negli anni passati. Secondo la Corte, l'immunitá degli Stati ha la priorità
assoluta anche in casi in cui uno Stato abbia commesso i piú gravi delitti.
Per i sopravvissuti del massacro a Distomo e per gli ex-deportati militari italiani è un giorno molto triste
in cui l'ideologia dei piú forti e le normative dei potenti hanno ottenuto una vittoria sul riconoscimento
dell'ingiustizia contro i singoli che non hanno potere. I delitti nazisti e le sofferenze umane non hanno
influito sull'esito del processo. Il Tribunale Internazionale si è inchinato al potere della Germania e alle
ragione di Stato e ha di fatto messo da parte i principi dei processi di Norimberga.
La Corte ha criticato la Germania per aver escluso interi gruppi di vittime, come gli ex-deportati militari italiani, dai
risarcimenti per ex-lavoratori forzati del regime nazista amministrati dalla Fondazione "Erinnerung, Verantwortung, Zukunft".
Tale critica sommessa rimane tuttavia un evento poco significativo rispetto alla sentenza vera e propria, la quale ha di
fatto abolito i diritti legali per le vittime.
Privati della possibilitá di far valere le loro esigenze individuali per via legale, le vittime non hanno piú
altra possibilitá che chiederle come elemosine.
A Berlino probabilmente oggi si festeggia, ma è un giorno ben triste per la causa dei diritti umani.
La Germania, il successore legale del Terzo Reich, per ora non ha piú da temere di doversi assumere la
responsabilità per i delitti della Germania Nazista e di dover risarcire le vittime.
Noi non cesseremo di criticare la posizione della Germania, che umilia le vittime del regime nazista, e di
esigere che tutte le vittime dei nazisti vengano risarcite.
AK Distomo, Amburgo 3.2.2012
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